Enrico Barattoni
DA EL ALAMEIN A FUSIGNANO…
La mia guerra… Enrico Barattoni racconta
Le vicende umane di Enrico, classe 1921, giovane militare in terra africana durante il secondo conflitto mondiale, rivissute come monito di pace e speranza per le nuove generazioni. Un racconto, dopo 63 anni, tra parole e immagini: anni duri ed interminabili, culminati nella gioia della libertà e del ritorno ad una vita piena di gioie e di incredibile vitalità.
Enrico viene aiutato in questo doloroso e difficile lavoro , dallo storico Paolo Pasini di Imola e dallo scrittore Fabrizio Tassinari di Fusignano e con essi compone un libro che è uno spaccato di una vita che parte dalla guerra e approda alla pace, alla speranza, alla voglia di vivere.
Sono brandelli di memorie che sanno dell’incredibile: “Avevo 19 anni, mi diedero un moschetto in mano e mi dissero spara e uccidi. Ma il nemico erano ragazzi come me della mia stessa età anche loro ragazzi spaventati lontani da casa.
Il Signore mi ha dato una mano e sono stato mandato alla scuola marconisti e il mio compito in guerra non era sparare e uccidere ma radio-telegrafare in alfabeto morse le informazioni per i comandanti”. Enrico, ad 88 anni compiuti, gli occhi ancora vispi, faceva ginnastica ed era appena tornato da El Alamein dove era andato a salutare i suoi compagni che meno fortunati di lui non ce l’avevano fatta a tornare a casa. Racconta: “Durante i combattimenti li coprivo con la sabbia con le punte degli scarponi fuori così che più tardi avremmo potuto tornare per dare loro una più degna sepoltura. Era la guerra, che brutta cosa la guerra. Sono partito appena ragazzo e sono tornato uomo “fatto”; in 6 anni avevo visto tutto quello che di brutto al mondo c’era da vedere. Io ce l’ho fatta a tornare a casa, distrutto, affamato, 49 chili dilaniati dall’intercolite sanguinosa ma sono tornato, ho lavorato tutta la vita, ho cercato di non pensare a quella giovinezza bruciata ma non volevo dimenticare e oggi a 88 anni ho chiesto a mia figlia Fulgida e a mio nipote Gianandrea se potevano accompagnarmi ad El Alamein perché avevo una promessa da mantenere. Era una promessa che avevo fatto tanti anni fa quando estraevo i miei compagni dalle buche perché il Ghibli non li imprigionasse e soffocasse… a volte ce la facevo… a volte no…. La guerra è una cosa brutta…”.
Enrico Barattoni racconta così con parole semplici la sua guerra, il suo ritorno a casa, l’abbraccio con la madre, la madrina di guerra ritrovata con la quale oggi, entrambi ultra ottantenni si scrivono e si telefonano dandosi conforto come allora.
Pubblicato nel 2009 – prezzo Euro 8,00 (con il ricavato verrà realizzata una borsa di studio per uno studente frequentante la classe terza delle scuole medie di Fusignano che farà un lavoro meritevole sulla battaglia di El Alamein)